Nato a Malaga, nel caldo sud della Spagna, l’artista Pablo Mesa Capella è uno dei giovani artisti contemporanei che con creatività indaga il rapporto fra memoria, uomo e natura, dando forma a opere uniche, e capaci di coinvolgere emotivamente chi le fruisce. Un coinvolgimento di stampo teatrale, frutto della formazione drammaturgica dell’artista formatosi in Regia scenica.
Innesti, la sua ultima opera esposta al Casale dei Cedrati di Villa Doria Pamphilj (una delle ville Romane più suggestive – nonché il più grande parco pubblico urbano – della Capitale), è una grande occasione per riflettere su tematiche legate alla natura, quali la capacità dei suoi elementi di rievocare scenari passati, con colori e profumi, e la contiminazione degli elementi.
L’opera è composta da arance sezionate e disposte in maniera armonica sul pavimento, fino al centro dello stesso nel quale campeggiano dei particolari innesti: due metà di due diversi agrumi legati fra loro con ago e filo; la buccia di un arancio e quella di un limone piantate con chiodi attorno alla polpa di un frutto; la scorza di un limone strappata via dall’agrume e ricongiunta solo in parte allo stesso. Sopra rami legati con corda grezza a frutti.
Non è la prima volta che l’artista andaluso si confronta con la natura e i suoi frutti. Nell’esposizione Aqua Botanica, allestita prima al Muga di Roma e attualmente all’Alianza Francesa di Malaga, Pablo Mesa Capella ha racchiuso decine di foglie, fiori, frutti e piante in sacchetti ripieni d’acqua, in grado di conservarne l’aspetto vivido, risaltato dal candore delle pareti bianche di una galleria d’arte o dall’essenzialità dei rami di un’installazione. Un invito a pensare alla memoria e a indagare il campo dell’effimero.
L’artista andaluso ci insegna come la natura e i suoi elementi possono aiutarci ad aprire la mente su aspetti sensibili della nostra vita.