Conosciuto anche come manjushage (fiore rosso), Higanbana (fiori dell’equinozio d’autunno) o Lycoris radiata il Giglio del Ragno Rosso ha una storia antica fatta di miti e leggende. Originario della Cina, viene introdotto in Giappone solo in seguito, ma è qui che comincia a raccogliere le storie che lo caratterizzano maggiormente.
Il suo nome deriva dalla forma particolare, che ricorda appunto un ragno, e che è caratterizzata da una peculiarità: petali del fiore e foglie non s’incontrano mai. Il fiore nasce direttamente dal suo lungo gambo e soltanto quando appassisce arrivano le foglie. Queste ultime, a loro volta, ingialliscono e si seccano prima della fioritura.
Il Mito di Manju e Saka
Proprio la particolare caratterista di fiori e foglie ha dato origine alla leggenda di Manju e Saka (da qui il nome manjushage), due elfi ai quali fu affidato il compito di controllare e custodire rispettivamente i fiori e le foglie. Poiché fiori e foglie della Lycoris non si incontrano mai, questi elfi, destinati a non vedersi, decisero di sfidare il destino, incontrandosi di nascosto. S’innamorarono, ma la dea Amateras per punirli, stabilì ancora più rigidamente che i fiori di Manju non dovessero mai più incontrare le foglie di Saka. I due elfi si promisero di incontrarsi nella morte, ma questo non avvenne mai.
L’Arrivo dell’Autunno Rosso
Per i giapponesi ogni fiore ha il suo significato, e il Giglio Rosso segna lo shūbun, l’arrivo dell’autunno e con lui la possibilità di interagire con l’aldilà, data dalla sua frequente fioritura nei pressi dei cimiteri.
È usanza, nel periodo dell’Equinozio autunnale, fare ritorno alle tombe dei propri cari. I buddisti, ad esempio lo usano come tributo per celebrare i propri morti, per guidarli verso la reincarnazione, infatti, la parola “giapponese” Higanbana (彼岸花, Higan bana) significa letteralmente hi-gan cioè “ l’altra sponda” del fiume Sanzu (fiume dell’aldilà).
Proprio per le leggende che ne sono associate, in Giappone non si dovrebbe mai regalare un mazzo di questo fiore, associato, per lo più alla morte.
Nonostante il suo significato crediamo che questo splendido fiore meriti di essere ammirato in tutta la sua bellezza. Lo conoscevi già?