È autunno: ed è tempo di concimare!
La terra è qualcosa di vivo, in continua trasformazione: composta di materia inerte come sassi e sabbia, e da materia vegetale (torba, rifiuti organici), contiene batteri e microorganismi che distruggono i rifiuti organici e li trasformano in elementi nutritivi per le piante. Per questo, l’autunno è un momento fondamentale, soprattutto se la terra è stata impoverita durante la primavera e l’estate da coltivazioni intensive. Le foglie secche e i rametti sono preziosi elementi naturali “trasformabili”, ma non bastano, anche perché hanno un processo di decomposizione e di assimilazione molto lento.
Spesso inoltre i nostri giardini e i nostri orti sono recintati: anche questo fatto rende meno fertile la terra all’interno, mai raggiunta da elementi esterni portati dal vento, necessari per ricambio e nuovo nutrimento. La concimazione autunnale sopperisce al problema, arricchendo il terreno di sostanze utili per ristabilire un equilibrio tra materia inerte (che serve a evitare i ristagni e a dare corpo al terreno) e materia organica (che è necessaria per la fertilità del terreno).
Come concimare e vangare l’orto
Ci sono due teorie: la prima sostiene che la terra vada vangata a fondo in autunno, concimata e lasciata con le zolle aperte, non livellate, per tutto l’inverno. La seconda afferma invece che il terreno non vada toccato fino a primavera.
La prima teoria vuole la vangatura anche per portare in profondità le piante ormai esauste, che, marcendo forniscono nutrimento alla terra. La seconda dice che invece con la vangatura si portano i microorganismi presenti in profondità verso la superficie, dove muoiono, non riuscendo ad assolvere al loro compito; e che le piante esauste in superficie in realtà difendono la terra dalle intemperie.
Se su grandi superfici la pratica dà ragione ai secondi, in un’area piccola e molto sfruttata come giardini e orti casalinghi la cosa migliore è vangare la terra man mano che le colture si esauriscono, aprire le zolle e ricoprirle di letame. È importante farlo nella seconda metà di ottobre: poi l’inverno, il freddo e la neve mescolando il terreno lo renderanno fertile, pronto per una ricca primavera. Il gelo renderà friabile la terra e la neve, sciogliendosi, cederà lentamente acqua, raggiungendo gli strati profondi e portandovi anche i preziosi elementi del concime e degli ammendanti.
Studiamo il nostro terreno: se è argilloso e si addensa tra le dita potete alleggerirlo aggiungendo sabbia e torba. Se invece è così sabbioso e inerte da scivolarci tra le dita, potete ingrassarlo con letame bovino. Se dovete rifare il prato, potete aggiungere anche compost o fertilizzante organico di tipo industriale.
La concimazione autunnale è tanto più importante nei vasi che teniamo sul terrazzo, dove la terra si è sicuramente impoverita a causa delle innaffiature e dell’assenza di rigenerazione grazie ad elementi esterni. Asportate con delicatezza un primo strato di terra, avendo estrema cura nel non rovinare le radici (meglio fare questa operazione con le mani). Poi distribuite del letame pellato o del concime organominerale, e ricopritelo di terra. Potete aggiungere anche foglie secche tritate o avanzi di verdura e frutta sminuzzati.
A primavera, sarà sufficiente un concime azotato per dare vigore alle piante vecchie e nuove!
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Orto di Fito: concime granulare a lenta cessione, ottimizzato per le colture orticole, arricchito con Azoto organico che migliora la fertilità del terreno.