Vuoi conoscere i segreti per coltivare il tartufo? Leggi questi piccoli trucchi per avere in giardino uno dei funghi più buoni e pregiati che esistano!
Nonostante sia famosissimo, sono in pochissimi a sapere che il tartufo può essere coltivato, e proprio per questo tu sarai uno dei pochi eletti che impareranno queste cuorisità che ti sveleremo oggi.
Innanzitutto se desideri coltivare questo fungo è importante che tu sappia che, anche se le attese per poterlo raccogliere possono sembrarti infinite, avrai, una volta pronto una bella ricompensa!
Continua a leggere e scopri se potresti essere tu il futuro coltivatore di tartuto!
Per prima cosa armati di tanta pazienza, dal momento in cui deciderai di avviare la tartufaia, al momento in cui raccoglierai i primi frutti potrebbero passare anche dai 5 ai 7 anni. Una una volta avviata la coltivazione, però, il tartufo ti garantirà una raccolta stabile per molti anni, infatti il suo picco di ciclo produttivo lo raggiunge intorno agli 11 anni e può durare fino a 80 anni.
Per coltivare il tartufo è fondamentale iniziare con le giuste scelte in campo tecnico; ti consigliamo di chiedere aiuto ad un esperto per questi primi passaggi, ma nel caso in cui tu decida di procedere da solo devi sapere che il tartufo è un fungo simbionte, cioè non può vivere da solo, ma in simbiosi con le radici di piante forestali come la Roverella, il Cerro, il Leccio e il Nocciolo.
Come coltivare il tartufo?
Segreto 1.
Effettua delle analisi preliminari del terreno in cui vorresti coltivarlo, verifica che abbia un pH basico compreso tra 7 e 8, e che sia ricco di calcare. Queste indagini sono molto importanti perché non solo scoprirai se il terreno è adatto alla coltivazione del tartufo, ma anche quale specie di tartufo mettere a dimora.
Segreto 2.
Se il tuo terreno risulterà idoneo, preparalo con un’aratura ad una profondità di massimo 40 cm prima della coltivazione. Togli tutte le piante infestanti e non, togli le rocce grandi, ma soprattutto opera nel periodo estivo.
Segreto 3.
Non puoi fare tutto da solo. Finita l’aratura dovrai affidarti a un vivaista affidabile che ti fornisca piante ben micorizzate, cioè che abbiano il fungo del tartufo già attaccato alla radice della pianta.
Segreto 4.
Il periodo migliore per piantare il tartufo è quello compreso tra novembre e marzo, se le temperature dove abiti sono basse aspetta la primavera, al contrario la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno sono ideali perché è un periodo piovoso che ti consentirà di innaffiare di meno.
Segreto 5.
Non sai da quale pianta partire?
Ecco qualche esempio di pianta che puoi utilizzare in base al tartufo che vuoi ottenere
- Il Nero Pregiato: leccio, rovere, roverella, carpino nero e nocciolo
- Lo Scorzone: faggio, leccio e rovere
- Il Bianco Pregiato: tiglio, nocciolo e roverella
Tra tutte le piante simbionti, come ben saprai, la migliore è la quercia perché è molto longeva e produce tartufi di ottima qualità. Fanno parte della famiglia delle querce il rovere, la roverella e il leccio. Se parliamo di precocità nell’entrata in produzione invece le migliori piante risultano il nocciolo e il carpino.
Segreto 6.
Scelta la pianta, è davvero molto importante che tu pratichi quotidianamente delle manutenzioni: effettua periodici sfalci dell’erba per evitare l’accumularsi di erbe infestanti che toglierebbero la luce e gli elementi nutritivi al fungo. Quando il tartufo comincerà a crescere noterai la formazione del cosiddetto “pianello”, cioè una zona senza vegetazione, che dovrà essere costantemente monitorata e se necessario fertilizzata, per aiutarne la crescita. Queste zone si formano perché il tartufo durante la sua crescita rilascia sostanze chimiche tossiche per le altre piante, per poter alimentarsi delle sostanze nutritive del suolo.
Segreto 7.
Ricordati che per il tartufo è indispensabile, durante tutto il suo ciclo di vita l’irrigazione. Dovrai iniziare ad irrigare il terreno nei mesi estivi per permettere un ottimo attecchimento delle piantine, ma anche negli anni successivi risulterà fondamentale in quanto il tartufo ha bisogno di un terreno umido e fresco per poter crescere e permettere costanti raccolte. Non dimenticarti, non è un caso se il tartufo cresce nei boschi! Luoghi umidi e con acqua costante durante tutto l’anno.
Seppur l’irrigazione sia fondamentale, ricordati di non esagerare: ogni stagione e ogni clima ha le sue esigenze differenti, ricordati quindi di tenere sempre umido il terreno, e regolarti su questo parametro, evitando i ristagni d’acqua.
Segreto 8.
Infine, durante il riposo vegetativo, che solitamente cade tra dicembre e febbraio del secondo/terzo anno di messa a dimora, procedi con una potatura leggera dei rami presenti verso la base dell’albero per permettere una maggiore areazione del terreno. Inoltre per permettere alle radici di svilupparsi orizzontalmente, la chioma dell’albero dovrà risultare più larga che alta.
Segreto 9.
La cosa bellissima del tartufo è che non dovrai utilizzare né fertilizzanti chimici né insetticidi! Innanzitutto perché non bisogna alterare lo stato fisiologico del terreno, inoltre perché il vero nemico del tartufo è imbattibile con gli insetticidi: il cinghiale!
Ecco perché è fondamentale proteggere la tartufaia fisicamente con recinzioni resistenti alle incursioni degli animali selvatici. Crea prima la recinzione e poi la tartufaia, perché questi animali sono ghiotti anche del fungo piccolissimo e non sviluppato.
Ogni segreto è stato svelato, sei pronto a coltivare il tuo tartufo?