Conosciutissima per le sue proprietà molto usate in cosmesi, l’Aloe Vera è una pianta sempre più coltivata anche nelle case del nostro Paese.
In generale è comune pensare che l’Aloe Vera sia difficile da coltivare, ma in realtà – e qui ti diamo una buona notizia – è una pianta piuttosto semplice, che cresce senza grosse difficoltà sia in piena terra che in vaso, per questo è ottima anche come pianta da interno.
Probabilmente vorrai seguire le regole per una corretta coltivazione dell’Aloe Vera per utilizzare, in un secondo momento, il miracoloso gel contenuto nelle sue foglie. In questo caso la parte più difficile proprio la loro raccolta, ma non preoccuparti, nel corso di questo articolo ne parleremo approfonditamente.
Le caratteristiche principali dell’Aloe Vera.
Conoscere la pianta che stiamo coltivando è di fondamentale importanza per riuscire a farla cresce nel migliore dei modi possibili.
L’Aloe Vera (Aloe Barbadensis), infatti, è una pianta arbustiva dell’Africa che fa parta della famiglia delle Aloaceae. Essendo originaria dell’Africa, in particolare delle zone calde e desertiche, come avrai già immaginato, è una pianta che tendenzialmente ama tanto sole e poca acqua.
Se desideri coltivare la pianta di Aloe Vera, ti consigliamo di recuperare un vaso in terracotta di 60cm di altezza e aspettare la primavera per iniziare la sua cura.
Il clima preferito dall’Aloe Vera.
Come abbiamo accennato, l’Aloe Vera è originaria di posti molto caldi e ben assolati. Questo è il clima ideale nel quale farla crescere, ma se sfortunatamente non vivi in Africa, non disperare perché la coltivazione dell’Aloe è comunque possibile.
Posiziona la tua pianta in pieno sole; deve ricevere come minimo 4 ore di luce al giorno. Se coltivi la pianta in un vaso, e all’interno dell’abitazione, portala all’esterno già a partire dalla primavera, facendo attenzione, però, ad eventuali gelate tardive. L’Aloe, infatti, vive benissimo con delle temperature che si aggirano tra i 20 e i 30 gradi e resiste molto bene anche a temperature superiori. Discorso diverso, invece, è se abiti in una zona fredda, oppure durante l’inverno. Quando i gradi calano sotto i 15 gradi ti consigliamo di riportare all’interno la tua pianta, magari lasciandola vicina a una fonte di calore come un termosifone. È molto importante riparare l’Aloe dal freddo perché, se la temperatura scende sotto lo zero, il gel al suo interno rischia di gelare e, conseguentemente, di farla morire.
Quante volte annaffiare l’Aloe Vera?
L’Aloe Vera ama un clima caldo e la sua coltivazione è molto simile a quella delle succulente quindi l’annaffiatura dovrà essere sporadica e limitata.
Annaffia solo quando il terreno è ben asciutto, se lo vedi ancora umido attendi qualche giorno prima di dare acqua alla pianta. In inverno, ad esempio, sarà sufficiente annaffiarla una volta al mese circa, mentre in estate ogni 15 giorni circa. Preferisci l’acqua piovana o dell’acqua filtrata rispetto a quella del rubinetto che potrebbe contenere alte concentrazioni di cloro.
Se vuoi tagliare le foglie di Aloe per utilizzare il gel ricordati che dovrai sospendere le annaffiature i 7 giorni precedenti alla raccolta. In questo modo avrai un succo più concentrato e ricco di elementi nutritivi.
Il terreno giusto da usare con l’Aloe Vera
Il terreno preferito da questa pianta africana è una miscela composta da terriccio leggermente acido e drenante, utile per evitare ristagni d’acqua. Per favorire il drenaggio ti consigliamo di inserire alla base del vaso uno strato di circa 3 cm di argilla espansa o di ghiaia, che coprirai con il terriccio scelto. Questa accortezza ti aiuterà a mantenere le radici più sane ed evitare le marcescenze.
Concimazione e riproduzione dell’Aloe Vera.
Come l’intera coltivazione di questa pianta, anche la sua concimazione è davvero semplice.
Dovrai procurati un buon fertilizzante biologico, come il nostro FITO Cornunghia Bio, e concimare una vola all’anno durante il periodo di risveglio vegetativo, la primavera.
Propagare l’Aloe invece è un po’ più complesso…
Ci sono tre modi attraverso i quali si può propagare la pianta di Aloe, attraverso il seme, attraverso la foglia e attraverso i polloni.
Ti sconsigliamo i primi due metodi, difficilmente si riuscirà a far crescere una pianta da un seme o da una foglia recisa senza radici, ma qualcuno ci è riuscito 😊 quindi, perché no?
Il metodo di propagazione con una più alta percentuale di successo è quella che si effettua tramite i polloni. I polloni sono delle piante più piccole che solitamente crescono ai piedi della pianta più grande e ne sono “figlie”.
Trova dei polloni che siano almeno di 8cm di altezza e, togliendo delicatamente la pianta dal vaso, individua le sue radici. Separa dolcemente le radici dei polloni da quelle della pianta madre e rinvasa in un altro vaso.
Come raccogliere le foglie di Aloe.
Raccogli le foglie della tua Aloe Vera dopo i tre anni di vita della pianta. Prima di questo periodo infatti il gel ha pochissimi principi al suo interno e quindi sarà poco efficace.
Prendi delle forbici o un coltello da giardinaggio ben affilati e sterilizzali prima di tagliare perché potresti rischiare di infettare la pianta. Successivamente recidi le foglie più grandi che sono all’esterno. Non è necessario tagliarle tutte, saranno sufficienti 3-4 foglie ricche di succo. Inoltre ti consigliamo di fare questa operazione al massimo 4 volte all’anno.
Parassiti e malattie della pianta di Aloe Vera.
Fortunatamente l’Aloe Vera non è molto soggetta a malattie e parassiti, ma, potrebbe dare segni di debolezza o criticità se si sta eseguendo una coltivazione sbagliata.
Se le foglie ti sembrano molto sottili e fragili vuol dire che la pianta sta ricevendo poca acqua, al contrario se vedi che le foglie si accartocciano sulle punte potresti averne data troppa.
Quando le foglie diventano scure la pianta avrà ricevuto troppa luce, al contrario se le foglie cominciano ad accartocciarsi su loro stesse la luce è troppo poca.
Infine la pianta di Aloe potrebbe presentare delle macchie sulle foglie: questo è sintomo che l’acqua del vostro rubinetto ha troppo cloro ed è bene sostituirla con dell’acqua filtrata o dell’acqua piovana.