In Francia, nella campagna normanna sorge il piccolo paesino di Giverny, reso celebre dall’arte del pittore impressionista Claude Monet, che in questo centro visse dal 1883 fino alla sua morte, nel 1926.
Tutt’oggi chi ha la fortuna di visitare Giverny può trovare segni tangibili dei luoghi che hanno ispirato il padre dell’impressionismo. Oltre al Musée des impressionnismes (Museo degli impressionismi), dedicato a Monet e allo studio della corrente artistica (sulla quale vengono allestite ogni anno almeno due mostre temporanee), Giverny accoglie ancora oggi la casa e il giardino che hanno ospitato Monet e la sua famiglia, e che hanno fatto da soggetto e da fonte di ispirazione per molte delle sue opere.
Quest’area, presso la quale l’artista ha vissuto un’intensa esperienza bucolica immerso nella pace di un casolare di campagna circondato da verde, fiori, laghetti e ninfee, sorge a soli settanta chilometri da Parigi.
Il giardino fu creato dallo stesso Monet, e già a un primo sguardo superficiale è facile notare in esso il forte amore dell’artista verso i giardini orientali, e in particolare giapponesi.
Amore che trova le sue più evidenti espressioni nelle pianti e negli alberi che sorgono nel giardino e alle sponde del suo lago. Qui troviamo salici piangenti, che nelle culture orientali rappresentano l’immortalità, la spiritualità e l’eternità; il bambù; la peonia, che in oriente è considerata il re dei fiori e il giglio.
Altro elemento che rafforza l’esotismo del giardino creato da Monet è il ponte giapponese, reso immortale dall’artista con l’omonima serie di oli su tela, che ne rappresentavano i cambiamenti offerti dalle luci delle diverse ore del giorno.
L’obiettivo del giardino di Monet, così come quello dei giardini giapponesi, è creare paesaggi ideali in miniatura: un intento pienamente soddisfatto dall’artista.
Servono circa un paio d’ore per visitare il giardino e la casa di Monet, che ospita la fondazione a lui dedicata e una riproduzione gli ambienti domestici così come erano a cavallo fra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, con esposte le stampe orientali che l’artista amava collezionare e studiare.
Un’esperienza che potrà raccontarvi l’anima delle opere dell’autore e offrirvi un senso di pace interiore.
Per organizzare il viaggio potete collegarvi al sito ufficiale della Fondazione Claude Monet di Giverny.
Foto di copertina tratta dall’account Flickr di David Alexander Elder
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