Forse non lo sai ma esistono tre varietà principali di lupino: il lupino bianco (Lupinus albus) viene coltivato anche in Italia mentre il lupino blu (L. angustifolius) e il lupino giallo (L. luteus) sono poco adatti ai nostri climi.
Con i giusti consigli su come coltivare la pianta di lupino renderai magnifico il tuo giardino: nessuno potrà fare a meno di ammirare il fascino di questi lunghi fiori!
Dove si coltivano i lupini?
Il lupino bianco è una pianta che ha bisogno di un terreno moderatamente fertile, acido e ben drenato. In Italia le regioni meridionali assistono ad un maggiore sviluppo di questa coltura anche se può essere coltivata senza troppi problemi su tutto il territorio nazionale.
Ama i luoghi miti e soleggiati purché non vi sia carenza d’acqua (ma neanche ristagni!). È una pianta da annaffiare solo nei periodi di prolungata siccità che riesce a tollerare anche le basse temperature.
Può essere aiutata con una concimazione a base di potassio e fosforo: a tal proposito ti consigliamo FITO UNIVERSALE LENTA CESSIONE.
È importante dire che il lupino è una pianta piuttosto intollerante al trapianto, dunque si consiglia di scegliere con cura il luogo del giardino o dell’orto in cui posizionarla fin dal principio.
Quando si semina il lupino?
Nelle zone dell’Italia meridionale la semina della pianta di lupino bianco avviene normalmente in autunno, tra ottobre e dicembre. Nelle regioni settentrionali, che vedono invece inverni più rigidi e piovosi, si può seminare in primavera, tra fine marzo e inizio aprile. In questo caso la maturazione sarà più tardiva, sul finire dell’estate.
Per ottenere una copertura vegetativa uniforme e la massima resa produttiva si consiglia di adagiare a circa 2 cm di profondità due semi per buca mantenendo 30-50 cm di distanza tra le file e 20-30 cm tra una pianta e l’altra sulla fila.
Seguendo la tecnica appena indicata si effettuerà una semina intensa e non ci sarà bisogno di eliminare le malerbe poiché la pianta penderà il sopravvento.
Quando si raccoglie il lupino? È subito commestibile?
La raccolta avviene, in genere, a giugno-luglio, ma in caso di semina primaverile si arriva anche a fine settembre.
I lupini non possono essere consumati crudi appena raccolti dal baccello: questo perché contengono alcaloidi che in alte concentrazioni sono tossici per l’uomo. I semi, tra l’altro, sono amarissimi, perciò devono essere trattati. Ciò vuol dire che, prima del consumo, devono passare attraverso una lunga preparazione.
Malattie e parassiti del lupino
La pianta di lupino, così come le altre varietà di leguminose, può essere soggetta all’attacco degli afidi neri e ai fenomeni di marciume radicale. Un segnale di quest’ultimo consiste nella perdita di tonicità della pianta la quale, ben presto, muore asfissiata.
La coltura può anche essere soggetta a virus: il più minaccioso è il BYMW (Bean Yellow Mosaic Virus) che viene trasmesso dalle colture infestate di trifogli alla pianta di lupino per mezzo degli afidi. Il consiglio è dunque di impedire la crescita di trifoglio e ovviamente di evitarne la semina nelle vicinanze del bellissimo lupino bianco.
Se hai qualche domanda in merito alla coltivazione della pianta di lupino scrivicelo nei commenti e saremo felici di aiutarti!