Luc Schuiten è un architetto “eco-visionario”: e ha concepito Vegetal City, una progressione nel tempo e nello spazio, in città immaginarie e future, dove la presenza di Madre Natura porta a definire il modello di un nuovo modo di costruire edifici e concepire l’urbanistica, coniando il neologismo “archiborescence“.
Luc Schuiten ha immaginato, illustrato – e realizzato – case, paesaggi urbani, agglomerati abitativi e nuovi mezzi di trasporto, ispirandosi agli ecosistemi naturali. Lo scopo di Vegetal City è dimostrare che un futuro duraturo e luminoso è possibile per il pianeta, attraverso un processo innovativo che si riappropria dei linguaggi, dell’estetica e dell’armonia naturale.
L’invasione del verde può davvero combattere la tristezza estetica delle nostre città, rendendole più sostenibili, piacevoli, aggreganti.
Di seguito alcune magnifiche illustrazioni di Luc Schuiten, alla base dei suoi progetti “bio-futuribili”:
Il Primo Seme
Il nuovo volto di Bruxelles
Il progetto pensato per Bruxelles simboleggia l’integrazione di un nuovo pensiero nella storia della città e nel cambiamento dell’habitat umano. Nuovi percorsi pedonali si sviluppano tra i giardini pensili diffusi in tutta la città. Sono collegati tra loro da passerelle leggere, che permettono alle persone di passeggiare attraverso uno spazio in cui la vista non è bloccata dalle facciate dei palazzi – si può vedere il cielo e l’orizzonte, oltre al paesaggio urbano di tetti e giardini.
Urbacanyon
Situato su un altopiano solcato da ampie faglie labirintiche fessure nel terreno, è costruito utilizzando un nuovo tipo di calcestruzzo silicato. La produzione di questo materiale, che è trasparente dall’interno della struttura, è ispirato alla biomineralizzazione dei molluschi per creare il loro guscio o dai coralli per costruire il loro scheletro calcareo. Le pareti e le basi sono costituite da maglie strutturali e membrane traslucide, che lasciano entrare grandi quantità di luce. Tutti questi piccoli cluster sono interconnessi con passerelle che permettono ai pedoni e alle biciclette di muoversi a bassa velocità in un ambiente tranquillo.
La città di loto
Questa città è stata ispirata dall’incontro tra Luc Schuiten e il regista François Vives. Questo fiore, simbolo ancestrale di spiritualità, può essere ora simbolo di innovazioni tecnologiche. Ad esempio, si potrebbe copiare e tecnicamente adattare il sistema di apertura e chiusura dei petali del fiore, per l’assorbimento e la gestione del gas metano prodotto dai rifiuti organici dalla città.
La città intrecciata
La città è costituita da una maglia vegetale prodotta dalle radici di fichi strangolatori, cresciuti intorno ad un albero ospite. Questo albero può crescere così tanto che gli alti edifici possono essere costruiti al suo interno. Le radici, unite ad ogni nuova intersezione, offrono una struttura stabile e resistente. I muri esterni delle abitazioni sono biotessili, paragonabili alle sostanze utilizzate per i bozzoli dai bachi da seta o dai ragni per le ragnatele. Questi materiali semitrasparenti possono catturare l’energia solare per fornire l’energia necessaria per il riscaldamento e l’elettricità. Le persone si muovono all’interno della città utilizzando passerelle che sovrastano la pianura incolta, permettendo così ai cicli naturali di continuare.
Scoprite i progetti di Luc Schuiten sul sito Vegetal City!
Concludiamo con altre immagini di splendidi acquerelli…