L’orto botanico di Padova fu fondato nel lontano 1545 come luogo dove coltivare piante medicinali a scopo scientifico-didattico. La sua cruciale posizione sotto la Repubblica di Venezia, consentì ai fondatori di poter introdurre, per la prima volta in Italia, diverse specie di piante.
Ma il suo prestigio non finisce certo qui: esso vanta infatti il primato di orto botanico universitario più antico del mondo nonché uno dei più integri e meglio conservati in assoluto, tanto da diventare nel 1997 patrimonio mondiale dell’UNESCO.
L’orto è stato costruito in maniera tale da ricreare diversi ambienti a seconda delle piante collocate nei diversi settori. Nella Macchia mediterranea, la quale ospita gli esemplari più diffusi lungo le coste del Mediterraneo, sono presenti piante come il Lentisco (Pistacia lentiscus), il Leccio (Quercus ilex), l’Oleastro (Olea europaea) o la Palma Nana (Chamaerops humilis).
Nel settore delle piante succulente troviamo tutta una serie di piante grasse che sono riuscite ad adattarsi a climi aridi estremi, come ad esempio il Grusone (Echinocactus grusonii) o il fico d’India (Opuntia ficus-indica).
La Roccera Alpina ospita le piante ad fioritura prolungata come la Stella Alpina (Leontopodium alpinum), una grande varietà di Campanule e le Sassifraghe (Saxifraga). Di fronte, è presente una piccola Serra Tropicale calda e umida, che ospita parecchie epifite, piante che col passare del tempo si sono adattate a vivere nei rami più alti degli alberi per poter ricevere maggiore luce solare. Numerose sono le Orchidee presenti, ma all’interno della serra potremo trovare anche specie più curiose come le Tillandsie (Tillandsia), provenienti dalle Americhe, e i Platiceri (Platycerium).
L’orto botanico di Padova ospita anche un ambiente d’acqua dolce dove vengono coltivate piante idrofite come le lenticchie d’acqua (Lemma Minor) e il giacinto. Da ammirare anche numerose Ninfee (Nymphaea), la Victoria (Victoria cruziana) e il fior di Loto indiano (Nelumbo nucifera).